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#RECENSIONE | IL CERCHIO - DAVE EGGERS



Alzi la mano che non ha mai sentito parlare di Dave Eggers. Tutti hanno sentito almeno una volta citare “L’opera struggente di un formidabile genio” - che se ho capito bene dovrebbe essere un memoir romanzato – e io stessa sono incuriosita da “The Wild Things”, che è invece un fantasy per ragazzi. Così, quando il gruppo di lettura di JoReads ha scelto “Il Cerchio” come lettura di maggio, non potevo far altro che aggregarmi molto volentieri, visto e considerato che era un titolo presente nella mia wishlist da ere geologiche.

Il Cerchio” ci presenta una futura – ma probabile – utopia tecnologica estremizzata in cui operano giovani molto promettenti e in cui si inserisce la nostra protagonista, Mae, una neo laureata insoddisfatta del suo attuale lavoro che entra a far parte di questo super colosso di internet, la cui sede è collocata in California, attraverso Annie - un’amica del college. “Il Cerchio” ci racconta come le ambizioni di una donna possano diventare una riflessione sulla memoria, sulla storia, sulla privacy, sulla democrazia e i limiti del sapere umano.  

The best people had made the best systems and the best systems had reaped funds, unlimited funds, that made possible this, the best place to work. And it was natural that it was so, Mae thought. Who else but utopians could make utopia?

Onestamente, è stata una lettura interessante anche se non do merito allo stile di scrittura di Eggers. Tratta temi attualissimi e agghiaccianti e in alcuni punti ho davvero avuto i brividi nel paragonare le tecnologie che abbiamo a disposizione oggi a quelle create da questo genio del male e ho constatato che non siamo così lontani come immaginiamo.

undeniable present,
unavoidable future.

Immaginate un mondo in cui la privacy è considerata un furto e mantenere un segreto coincide con il mentire. Immaginate un modo dove trilioni di piccoli occhi, telecamere minuscole, invisibili, vedono tutto in tempo reale; in cui anche un atto d’amore, un bacio, sono sottomessi a valutazione in scala 1/100. In cui postare, mettere mi piace, condividere è l’unico modo per restare al passo, rimanere informati e acquisire importanza, influenza. Sono spaventata perché faccio parte di quelle persone che ama condividere contenuti sulle decine di piattaforme a disposizione e che ama conoscere l’opinione degli altri e avere un confronto. Ora, è chiaro che “Il Cerchio” sia un esagerazione, una distopia, e che come in ogni libro di questo genere, le possibilità siano estremizzate, ma ci porta comunque a riflettere su che direzione il mondo stia prendendo.

Ciò che sciocca maggiormente è che i dipendenti di questa società – Il cerchio, appunto – sono convinti di operare nel bene. Ogni innovazione tecnologica è creata per migliorare la vita non solo del singolo, ma dell’intera comunità: abbattere i crimini, le violenze domestiche, le violenze sui bambini; aiutare a ricercare evasi introvabili; monitorare condizioni meteo, del traffico, delle maree. Non importa che la privacy cada come diritto, non importa che un chip venga inserito all'interno di bambini per registrare la loro posizione, la loro rendita scolastica, malattie etc. Assistiamo al progressivo e sistematico disgregarsi di rapporti reali e genuini tra Mae e la sua famiglia, Mae e i suoi amici che non partecipano e non voglio fare parte di questo utopico universo “egualitario” che iniziano a vedere per quello che è: una sorta di totalitarismo, un “monopolio” incontrastato gestito da giovani megalomani pieni di belli ideali ( non mancano riferimenti puramente casuali a Hitler o Himmel ).

Ho particolarmente apprezzato la figura retorica dello squalo che divora i pesci più piccoli. Concordo che come metafora sia stata ampiamente sfruttata, ma in questo contesto è veramente perfetta. Uno squalo messo in un gigantesco acquario, seppur nutrito fino a scoppiare, non è in grado di dimenticare la sua natura e finisce per fagocitare e distruggere qualsiasi cosa. Così come Il cerchio finirà per inglobare e assoggettare qualsiasi attività e/o persona che rientri nel suo raggio di azione.

Non ho apprezzato invece i personaggi: banali, piatti, noiosi. Ho trovato Mae un personaggio scialbo, insipido, spinto solo dal desiderio di piacere agli altri più che a sé stessa, con il continuo bisogno di conferme e di approvazione, facilmente influenzabile, malleabile. Le sue decisioni sono state spesso controverse, confuse, immotivate e irrazionali, ma ho apprezzato che infine sia rimasta coerente con la sua stupidità e ci abbia lasciato immaginare il mondo disumano che si verrà a creare. L’unica “big revelation” che ci incuriosisce fin dal principio, non è affatto big, anzi è super scontata e il finale è decisamente ovvio e prevedibile. L’unico personaggio che mi ha incuriosita è Mercer, baluardo di speranza di chi non ci sta e infatti fa ‘na brutta fine e viene brutalmente sminuito, too bad.

Tirando le somme: lettura interessante, argomenti attuali, ma non è amore.


Titolo: Il cerchio ( The circle )
Autore: Dave Eggers
Casa Editrice: Mondadori 
Anno di pubblicazione: Ottobre 2013
Pagine: 493
Prezzo di copertina: 14,50 euro.

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